Veneziani Cinzio

Veneziani-bio

Cinzio Veneziani di Chioggia, artista di noto spessore in Italia e all’estero.I primi dipinti dell’artista risalgono al 1955, eseguiti ad olio ed ispirati alla tradizione dei pittori lagunari.Nel 1970 l’artista frequenta lo studio del maestro bolognese Camillo Stagni attingendo direttamente dalla sua esperienza.
Grazie alla frequentazione dell’ambiente bolognese, Veneziani, conosce Tiziano Forni e il critico d’arte Franco Solmi, da quest’incontro, nel 1979, gli viene data la possibilità di esporre presso la Galleria d’Arte Forni.
Il suo cammino viene positivamente segnato e da qui ha inizio la sua partecipazione a varie esposizioni, rassegne e collettive in Italia, Europa e Sud Africa, fino ad arrivare alla grande soddisfazione per l’artista di vedere pubblicata la sua monografia presentata dal critico Vittorio Sgarbi.

L’estro inventivo di Cinzio Veneziani si snoda in maniera emblematica attraverso raffigurazioni rarefatte di scorci di vedute di Venezia, interni di case d’altri e sensuali ritratti di donne nella loro pura e profumata morbidezza epidermica, cariche di naturale eleganza.
L’opera di Cinzio è silente, intima, fatta di sguardi timidi, immagini rubate da uno spioncino dietro una porta, egli sembra non voler disturbare il continuo fluire della vita e così rapisce ed elabora i suoi interni che esplodono nel colore saccentemente adagiato sulla tela; il maestro usa un rispetto verso l’oggetto o la figura ritratta lasciandoci profondamente storditi.
La pennellata vibrante, talvolta nervosa, incisiva e sicura riproduce in pochi segni oggetti come: abat-jour, utensili e specchi, nei cui corruschi bagliori si riflettono pensieri ed emozioni.
La tavolozza si tinge di verdi e azzurri, simbolo di tranquillità interiore.
Cinzio arricchisce le sue rappresentazioni attraverso veloci movimenti centrifughi del pennello atti a delineare forme riconoscibili e saccentemente sintetizzate.
L’eccitazione cromatica non si ferma e, attraverso la ricerca di un’immaterialità del colore e del segno, la tela si tinge di fucsia, ori, gialli, rossi, viola raggiungendo esiti plastici di inaspettata bellezza.
Omaggia, attraverso i suoi ritratti, gli atteggiamenti consueti che la donna esegue nella sua normale quotidianità come lo specchiarsi, vestirsi e svestirsi; occulta in parte i loro volti, i loro corpi, atto di semplice dignità e rispetto.
Il corpo delle sue donne riluce intensamente di bianco, simbolo incontrastato di una profonda e cosciente tensione spirituale dell’artista verso questo tema trattato, in cui viene espresso tutto l’enigma dell’incontro attraverso il colore pastoso, materico, carico di un’originale corporeità.
Dagli interni e la loro intima vita, l’artista si sposta e ci regala vedute di scorcio di Venezia, attraverso una essenzializzazione e geometrizzazione delle forme, date dal gioco di aperto e chiuso delle strutture.
Veneziani costruisce le sue prospettive inserendo un’infinità di piccoli conflitti plastici creati attraverso l’unione di diversi toni cromatici.
Bifore, trifore, rii, canali, muri, intonaci, campanili, ponti e acqua, l’artista non tralascia nulla, immerge i suoi paesaggi crepuscolari in una unica e particolare congelata fissità e ci da saggio della sua suprema vocazione alla sintesi.
I paesaggi rappresentati sono stati drasticamente ripuliti dai particolari e si sono spostati al limite del figurativo, è essenzializzazione della forma, senza però perdere le tracce fondamentali del riconoscimento della stessa.
Una sorta di mosaico in cui la pietra delle strutture, quintessenza dell’idea di natura, s’unisce emblematicamente all’acqua corrugata dal leggero vento di brezza.
Un panorama onirico, dalla tavolozza semplice e cromatismo essenziale.
Ogni opera di Veneziani risplende di luce propria, il maestro ci coinvolge nella lettura dei suoi quadri, non ci lascia in disparte come semplici spettatori, ma con gesto delicato ci accompagna e ci immerge nel suo meraviglioso mondo “spiato” e arricchito da una gamma cromatica ricca e varia.

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Cinzio Veneziani from Chioggia, a well-known artist in Italy and abroad.The artist's first paintings date back to 1955, executed in oil and inspired by the tradition of lagoon painters.In 1970 the artist frequented the studio of the Bolognese master Camillo Stagni drawing directly from his experience.
Thanks to his frequentation of the Bolognese environment, Veneziani met Tiziano Forni and the art critic Franco Solmi, from this meeting, in 1979, he was given the opportunity to exhibit at the Forni Art Gallery.
His path is positively marked and from here begins his participation in various exhibitions, reviews and group exhibitions in Italy, Europe and South Africa, up to the great satisfaction for the artist to see his monograph presented by the critic Vittorio Sgarbi published. .
Cinzio Veneziani's inventive flair unfolds in an emblematic way through rarefied depictions of views of Venice, interiors of other people's houses and sensual portraits of women in their pure and perfumed skin softness, full of natural elegance.
Cinzio's work is silent, intimate, made up of shy glances, images stolen from a peephole behind a door, he seems not to want to disturb the continuous flow of life and thus he kidnaps and elaborates his interiors that explode in the color knowingly laid on the canvas ; the master uses a respect for the object or the figure portrayed leaving us deeply stunned.
The vibrant, sometimes nervous, incisive and confident brushstroke reproduces objects such as lampshades, utensils and mirrors in a few signs, in whose corrusive flashes thoughts and emotions are reflected. The palette is tinged with greens and blues, a symbol of inner tranquility.
Cinzio enriches his representations through fast centrifugal movements of the brush designed to outline recognizable and skilfully synthesized shapes.
The chromatic excitement does not stop and, through the search for an immateriality of color and sign, the canvas is tinged with fuchsia, gold, yellow, red, purple reaching plastic results of unexpected beauty.
Through her portraits, she pays homage to the usual attitudes that women perform in their normal daily life, such as looking at themselves in the mirror, dressing and undressing; it partially conceals their faces, their bodies, an act of simple dignity and respect.
The body of his women shines intensely in white, the undisputed symbol of a deep and conscious spiritual tension of the artist towards this treated theme, in which the whole enigma of the encounter is expressed through the pasty, material color, full of an original corporeality.
From the interiors and their intimate life, the artist moves and gives us glimpses of Venice, through an essentialization and geometrization of the forms, given by the play of open and closed structures.
Veneziani constructs its perspectives by inserting an infinity of small plastic conflicts created through the union of different chromatic tones.
Mullioned windows, three-light windows, canals, canals, walls, plasters, bell towers, bridges and water, the artist leaves nothing out, immerses his crepuscular landscapes in a unique and particular frozen fixity and gives us an insight into his supreme vocation for synthesis.
The landscapes represented have been drastically cleaned of details and have moved to the limit of the figurative, it is the essentialization of the form, without however losing the fundamental traces of its recognition.A dreamlike panorama, with a simple palette and essential chromatism.
Each work of Veneziani shines with its own light, the master involves us in the reading of his paintings, he does not leave us aside as mere spectators, but with a delicate gesture he accompanies us and immerses us in his wonderful "spied" world enriched by a chromatic range rich and varied